Comunicato stampa
Anche la sedicesima edizione di Poestate, il Festival di poesia ideato da Armida Demarta, si è rivelata un gran successo. Soprattutto per l'affluenza del pubblico, che ha riempito quasi sempre lo spazio messo a disposizione dal Municipio di Lugano, il bellissimo patio del Palazzo civico, dimostrando un interesse che cresce ogni anno di più. Un chiaro messaggio non solo alla città, ma a tutto il Cantone: il Festival è un appuntamento diventato ormai imprenscindibile nel cartellone dei vari eventi culturali proposti, uno di quelli cui la gente si sente affezionata.
La serata di sabato è stato il clou della rassegna, con la consegna del Premio alla carriera al poeta milanese Giancarlo Majorino da parte del Consigliere di Stato on. Manuele Bertoli e l'arrivo da Mosca del direttore del Museo dedicato al grande vate Evghenij Evtushenko, che anche quest'anno per motivi di salute non ha potuto ritirare il Premio Poestate già assegnatogli l'anno scorso. Non importa. Il bell'orologio con il sole della poesia, il simbolo del Festival, troverà collocazione in una teca del Museo Evtushenko. Un traguardo non indifferente.
Un altro appuntamento molto atteso, e seguitissimo, è stato quello con Corrado Augias, giovedì sera, che ha parlato della capacità di Leopardi di inventare un mondo suo, immaginato, migliore e più autentico di quello reale (bellissime le performance musicali di Stefano Albarello). Sempre giovedì, numerose presenze di poeti di casa nostra tra cui il bravo Gabriele Quadri e Francesco Gilardi, poi il pubblico ha avuto modo di assaporare la poesia piena di humor di Giulia Niccolai, la quale lancia frisbees che devono colpire e tornare indietro e quella di Guido Oldani, più malinconico. La serata si è chiusa con la bellissima rappresentazione della Compagnia delle poete, di Prisca Agustoni (purtroppo bloccata in Brasile), con altre poetesse struggenti come Mia Lecomte.
La seconda serata, quella di venerdì, è stata quella più internazionale, con Xi Murong, una delle più affermate poetesse cinesi accompagnata da una straordinaria musicista cinese Yang Jing, e poi Fabian Casas, poeta argentino, che ha saputo in pochissimo tempo far capire al pubblico quanto la sua voce, pura e semplice, sia capace di aprire squarci di poesia nel quotidiano. E la emergente poetessa russa Margarita Sosnizkaja, dai toni dolci e drammatici, ha colpito dritto al cuore. Ma spazio ancora ai poeti ticinesi: prima al giovanissimo Flavio Stroppini, che è già stato ospite della rassegna e anche quest'anno ha dato prova di grande capacità narrativa e di una buona presenza sul palco (probabilmente farà molta strada). E poi a Margherita Coldesina, che non ha lavorato come interprete, come nelle scorse edizioni, ma ha letto i suoi testi appena pubblicati per la casa editrice Lietocolle, mostrando con grande apertura e sincerità il suo animo puro, rispecchiato nei versi. Dopo l'incontro con Sferico, che si definisce un “non scrittore”, è stata la volta di Cinasky, il quale ha collaborato con Vinicio Capossela nella stesura del volume “In clandestinità” e ha pubblicato con Marcos y Marcos un libro di poesie dal titolo “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare”. Un successone.
Tra i tanti appuntamenti in programma nel patio anche diverse postazioni con libri e artisti in performance, nonchè una serie di eventi collaterali in rete dentro e fuori Lugano.
Ben seguite anche le conferenze: l'omaggio ai poeti bulgari, venerdì sera, e la conferenza del Prof. Ossola su Giovanni Giudici, scomparso lo scorso anno. L'evento ha avuto luogo grazie all'impegno degli studenti dell'USI e all'iniziativa di Riccardo Corcione; molto intensi anche gli interventi della bravissima interprete Licia Maglietta, una delle migliori in circolazione. E accorati anche gli omaggi a Pedroli, Agliati e Fasani, tessuti rispettivamente da Gilberto Isella, Claudio Gianinazzi e Gerardo Rigozzi.
Ma non finisce qui
Gli appuntamenti con POESTATE non sono ancora finiti. Il Cartellone prevede prima di tutto un evento in collaborazione con Estival Jazz: un omaggio musicale al poeta Hermann Hesse (il 5 luglio in Piazza Riforma, a Lugano), per celebrare il 50esimo dalla morte. E poi ci ritroviamo dopo l'estate (7 e 8 settembre) al ristorante Orologio di Lugano, per un incontro con la poetessa Laura Garavaglia e il poeta Gilberto Isella al quale sarà consegnato il Premio Poestate alla carriera.
Poestate: non solo festival ma anche movimento culturale
La poesia è un linguaggio di nicchia, lo sappiamo. Ma come spiega Lorenzo Renzi, nel brillante saggio “Come leggere la poesia” questo non significa affatto che la gente comune non ne abbia bisogno: il successo che alcuni cantautori, come Guccini, godono fra il pubblico (soprattutto quello giovanile) sta lì a testimoniare che di questo linguaggio tutti sono ancora affamati. Il fatto è che l'orecchio va educato: per apprezzare opere più complesse e raffinate, bisogna leggere le poesie, conoscere i poeti. È questo uno degli obiettivi di Poestate: creare un pubblico che sappia accogliere la produzione in versi, raccontargli quanti poeti ci sono, quanto siano diverse le loro forme espressive. Invogliarlo a chiedere i libri di poesia, quando va in libreria, e a cercare fra le varie proposte quelle che più lo aggradano.
Quella di Poestate non è una rassegna che dura tre serate, ma uno sforzo concreto per smuovere le coscienze e far spazio alla poesia nella vita dei cittadini. La forza di questo Festival – il primo in Svizzera centrato sulla poesia – fa sì che al di là di questo three days event, si crei proprio una comunità, un insieme di persone che hanno la voglia, la grinta e il talento e che mirano ad un obiettivo comune: fare cultura. E cosa vuol dire? Significa dare spazio ai progetti, formare una rete. Fare un po' come succedeva negli anni Settanta, col Monte Verità, quando il nostro piccolo Ticino era diventato una terra di artisti, intellettuali, apportatori di idee nuove, di civiltà e libertà. Perché la parola incide sulle coscienze, fa sì che la gente apra gli occhi. Questo è il motivo per cui ogni anno ci impegniamo in questo progetto, che vogliamo far crescere e volare in alto, sempre di più. Abbiamo tanti sogni, non da ultimo quello di realizzare una casa editrice in modo che i giovani talentuosi possano pubblicare le loro opere e farsi conoscere. Vogliamo essere vivi, poeticamente vivi, come diceva un altro grande del Novecento, Giorgio Caproni, con i cui versi vi accomiatiamo, ringraziando tutti coloro che hanno aiutato a realizzare l'edizione di quest'anno e iniziando già a pensare al 2013.
Mia mano, fatti piuma/fatti vela; e leggera/muovendoti sulla tastiera/sii cauta.
(…)
Sii arguta e attenta: pia/ Sii magra e sii poesia/se vuoi essere vita.
Redazione Poestate 2012